Argomenti trattati
Dietro questo nome curioso si nasconde una nostalgia, come spiega Simone Conti. Da bambino, l’artigiano era solito giocare sull’incudine blu nell’officina del padre. Quando è cresciuto, l’ha usata come ispirazione per un progetto particolarmente attraente basato su una Yamaha XS 650.
E a differenza di alcune “incudini” a due ruote, l’Incudine Azzurra ha le stesse linee e non lo stesso peso.
Yamaha XS 650 Incudine Azzurra: caratteristiche, design, motori
Un’incudine futuristica
Una moto da preparazione futuristica basata su una Yamaha XS 650? Non c’è da stupirsi che gli amici di Simone Conti non fossero convinti all’inizio. Ma dobbiamo ammettere che il preparatore, che accompagna regolarmente diversi team impegnati nella Moto3, è riuscito nella sua scommessa.
L’Incudine Azzurra mostra uno stile molto incisivo, attraverso un design quasi interamente artigianale. Dalla testa della forcella alla carrozzeria posteriore affilata, passando per il serbatoio e le poche carenature laterali sverniciate, questa XS 650 ricorda l’incudine che l’ha ispirata.
Ma un’incudine con un approccio neo-retrò da café-racer (senza il faro tondo), con il suo impianto di scarico interno con doppio terminale in posizione alta e i semimanubri impreziositi dalle leve dei freni rovesciate. Non dimentichiamo il contrasto tra le due ruote della macchina, con un cerchio a raggi all’anteriore e un cerchio pieno al posteriore. Per completare il quadro, le linee decise e la livrea azzurra della XS 650 sono completate da alcuni tocchi di carbonio sulle protezioni dello scarico e sulla ruota anteriore.
Yamaha XS 650 Incudine Azzurra: un telaio in-house
Dietro il suo aspetto da incudine 2.0, l’Incudine Azzurra conserva il motore, la trasmissione e le ruote della Yamaha XS 650 del 1972. Si tratta di un bicilindrico parallelo raffreddato ad aria di 654 cc, che sviluppa 53 CV a 6.500 giri/min e 54 Nm di coppia. Gli appassionati di vintage apprezzeranno il kick-starter della macchina! La forcella, proveniente da una Honda CBR 600, è accompagnata da un ammortizzatore posteriore Öhlins.
Il resto della moto è stato progettato e costruito da Simone Conti, dal telaio in alluminio al forcellone.
LEGGI ANCHE: