Il contesto attuale della tassazione automobilistica in Italia
La recente edizione della Good Tax Guide, un’analisi condotta da Transport & Environment (T&E), ha messo in luce le carenze del sistema fiscale italiano riguardo alla tassazione delle auto. In particolare, l’Italia risulta tra i pochi Paesi dell’Unione Europea a non applicare imposte basate sulle emissioni di CO2, insieme a Bulgaria e Slovacchia. Questo approccio non solo ignora il principio fondamentale della politica ambientale europea, che stabilisce che ‘chi inquina paga’, ma crea anche un divario significativo tra veicoli inquinanti e quelli a zero emissioni.
Le conseguenze della tassazione attuale sulle auto aziendali
Un aspetto critico emerso dall’analisi riguarda le auto aziendali, che rappresentano il 60% delle nuove immatricolazioni nell’UE. Mentre la Francia ha implementato politiche per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici, l’Italia mostra un divario fiscale medio di 14.700 euro tra auto elettriche e convenzionali. Questo divario è in gran parte attribuibile alla nuova normativa fiscale sulle auto aziendali, che entrerà in vigore nel 2025, riducendo le esenzioni per i veicoli endotermici e aumentando quelle per i modelli ibridi e elettrici.
Il ruolo della fiscalità nella transizione verso veicoli sostenibili
Nonostante le nuove misure, altre leve fiscali, come la detraibilità dell’IVA e la deducibilità dei costi, rimangono sostanzialmente uniformi, penalizzando ulteriormente la transizione verso veicoli a basse emissioni. Questo ha portato a una crescente preferenza per SUV di grandi dimensioni, con un aumento significativo delle immatricolazioni di questi veicoli nel mercato aziendale. T&E sottolinea l’importanza di riformare la fiscalità dell’auto per allinearsi con le tendenze europee e promuovere tecnologie più efficienti e meno inquinanti.
Proposte per una riforma fiscale efficace
T&E propone tre raccomandazioni chiave per riformare la tassazione delle auto in Italia. Queste includono l’implementazione di un differenziale fiscale significativo che penalizzi i veicoli inquinanti e favorisca quelli a zero emissioni. L’esperienza dei Paesi nordici, dove i tassi di elettrificazione sono più elevati grazie a politiche fiscali più severe, dimostra il potenziale di una riforma ben progettata. Una tassazione più equa non solo migliorerebbe la qualità dell’aria, ma avrebbe anche effetti positivi sulla bilancia energetica e sul benessere dei cittadini italiani.