Sebastian Vettel: storia di un campione di Formula 1

Sebastian Vettel è l’uomo dei record. Si sa che nello sport, soprattutto in Formula 1, i record sono fatti per essere battuti, ma non sarà certo facile battere quelli del pilota tedesco della Ferrari, incluso quello che lo vede come il pilota più giovane ad aver vinto quattro Campionati del mondo consecutivi.

Vediamo insieme la sua storia, dagli esordi sui Kart fino alle ultime gare del 2017.

Gli esordi di Sebastian Vettel

Nato a Heppenheim, in Germania, il 3 luglio 1987, Vettel inizia la sua avventura sulle quattro ruote alla guida dei Kart: una storia comune a molti piloti di Formula 1. Sebastian inizia a gareggiare nel 1995 e dimostra subito di essere un vincente. Il passaggio alle monoposto scoperte avviene nel 2003. Il dominio nel campionato tedesco di Formula BMW è assoluto, con 18 vittorie su 20 corse complessive lo consacra a livello internazionale. Gli anni successivi sono meno trionfali, ma comunque positivi. Nel 2005 arriva quinto nella Formula 3 Euro Series, vincendo il premio di migliore debuttante in categoria.

Il salto definitivo di categoria avviene però nel 2006. Sebastian Vettel è terza guida della Sauber e gli è affidato il compito di collaudatore. E’ il più giovane pilota ad aver guidato come collaudatore durante le sessioni di un Gran Premio di Formula 1 e anche il più giovane ad aver ricevuto una multa da 1.000 euro per aver percorso troppo velocemente la Pit Lane. Dopo l’incidente occorso a Kubica nel Gran Premio del Canada, Vettel sostituisce lo sfortunato pilota polacco nel Gran Premio degli Stati Uniti. Arrivando ottavo al traguardo, conquista il suo primo punto iridato alla sua prima corsa in un Gran Premio.

Nel 2008, Sebastian Vettel firma per la Toro Rosso. Dopo un inizio difficile, con quattro ritiri nella prima parte della stagione, Vettel si impone all’attenzione degli addetti ai lavori. Al Gran Premio di Monaco si classifica quinto dopo una clamorosa rimonta dall’ultimo posto (in un uno dei circuiti dove è più difficile superare). Nel Gran Premio d’Italia arriva la prima vittoria in una gara del Mondiale di Formula 1. Vettel conduce la gara dal primo all’ultimo giro, trionfando davanti a Kovalainen e Kubica. Il podio di Monza rimarrà nella storia della Formula 1 per essere stato il podio più giovane di tutti i tempi.

La carriera in Red Bull di Sebastian Vettel

Dal 2009, Sebastian Vettel viene arruolato dalla Red Bull e ha Mark Webber come compagno di squadra: condividerà con il pilota australiano cinque anni di successi. Il primo anno in Red Bull lascia presagire le doti del pilota tedesco. Alla fine della stagione, si classificherà secondo dietro a Jenson Button, ma in molti Gran Premi Sebastian si mette in luce come uno dei piloti promettenti e le stagioni successive confermeranno questa impressione.

La stagione 2010 è pazzesca. Tra successi e ritiri (clamoroso quello del Gran Premio di Turchia, quando è protagonista di un incidente con il suo compagno di squadra, Mark Webber), Vettel riesce a rimanere agganciato a Fernando Alonso. La Ferrari dello spagnolo sembra destinata a conquistare il titolo, ma nella gara finale di Abu Dhabi avviene l’impensabile. Vettel vince la gara, mentre Alonso è costretto ad un settimo posto che sa di beffa. Con quattro punti di vantaggio, il pilota tedesco della Red Bull diventa il campione del mondo più giovane della storia della Formula 1.

Se il campionato del 2010 era stato combattuto, quello del 2011 è una lunga cavalcata trionfale. La Red Bull ha una superiorità schiacciante sulle altre macchine. La monoposto è perfetta e il binomio con il talento di Sebastian Vettel non fa che aumentare il divario con i rivali. Alla fine della stagione, saranno quindici le Pole Position conquistate da Vettel: un record assoluto, nonchè uno dei tanti polverizzati dal pilota tedesco.

Il 2012 sarà nuovamente caratterizzato dal duello Vettel-Alonso. Dopo un lungo testa a testa, il mondiale si concluderà con un nuovo trionfo del tedesco. Stavolta sono solo tre i punti che separano i rivali. Ad Alonso non riesce, a parti invertite, l’impresa che due anni prima aveva consentito a Vettel di laurearsi campione. Giunto in Brasile con 13 punti di vantaggio, Vettel ottiene un sesto posto; Alonso arriva secondo, ma non basta. Per la seconda volta in tre anni, lo spagnolo deve accontentarsi della piazza d’onore. Vettel è invece il più giovane pilota ad aver vinto tre mondiali consecutivi.

Come già accaduto in precedenza, ad un’annata combattuta segue una cavalcata trionfale. Nel campionato mondiale del 2013 Vettel non ha rivali. Il titolo arriva addirittura con tre gare d’anticipo. Nessuno aveva mai vinto quattro mondiali consecutivi alla sua età.

Il binomio Red Bull-Vettel sembra perfetto. La macchina va che è una meraviglia e dove non bastano potenza e affidabilità, ci pensa il talento del giovane pilota tedesco. Il 2014, invece, sarà un anno difficile, non solo perchè i risultati non arrivano, complice anche una vettura meno affidabile che in passato. Inoltre, le gerarchie interne alla scuderia Red Bull cambiano radicalmente: il compagno di squadra Daniel Ricciardo mette a segno tre vittorie. Le voci di contatti con la Ferrari vengono confermati con l’ufficialità dell’annuncio, a novembre 2014.

Il passaggio di Sebastian Vettel alla Ferrari

Dalla stagione 2015 Sebastian Vettel è un pilota Ferrari. La Rossa è alla ricerca di un riscatto: dopo i trionfi con Schumacher, infatti, i risultati non sono stati pari alle attese. Le grandi prestazioni di Alonso non sono bastate: i due secondi posti dietro la Red Bull non possono soddisfare una scuderia da sempre orientata alla vittoria finale. Su Vettel si fa allora grande affidamento per il rilancio. C’è la consapevolezza di avere portato a Maranello uno dei migliori talenti della Formula 1, il pilota che può rinverdire i fasti dell’era Schumacher.

Le stagioni 2015 e 2016, invece, non sono state all’altezza. Se nella stagione dell’esordio il terzo posto nella classifica finale era sembrato un buon banco di prova, la Ferrari del 2016 ha mostrato troppe lacune per poter insidiare Mercedes, McLaren e la stessa Red Bull.

Le migliori gare del 2017

Il 2017 sembra essere l’anno giusto. Vettel vince la gara d’esordio in Australia. La Ferrari non saliva sul gradino più alto del podio dal Gran Premio di Singapore del 2015; in seguito il tedesco vince anche in Bahrein e fa un vero e proprio capolavoro a Montecarlo. L’entusiasmo dei tifosi cresce, perchè in questo momento la vettura di Maranello è saldamente prima nel Mondiale e dà l’impressione di essere la miglior candidata per il titolo; a contare è anche la storia. Inoltre erano 16 anni che la Ferrari non vinceva nel Gran Premio più prestigioso del Mondiale, risultato reso ancora più prezioso da una doppietta che mancava da sette anni. Il feeling tra Vettel e la sua Rossa sembra perfetto, al punto che il tedesco ha anche ribattezzato Margherita la sua vettura.

Il trionfo di Monaco illude la Ferrari. Da lì in poi, Vettel è protagonista di buoni piazzamenti, senza però dare l’impressione di essere in grado di dare la spallata decisiva al Mondiale. Complice anche un’involuzione tecnica della vettura, Vettel non riesce a respingere la rimonta di Hamilton. Gli ultimi risultati negativi (tra incidenti e ritiri) lasciano la Ferrari lontana dal titolo anche per il 2017, nonostante Vettel abbia confermato tutte le sue doti.

Scritto da Claudio Carpini
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