Benzina: marchi indipendenti, quali sono, pro e contro

Oggi parleremo di marchi di benzina indipendenti. Quali sono? Conoscete i pro e i contro, i pregi e i difetti? Conosciamoli meglio.

Andremo, inoltre, a conoscere le reti indipendenti più grandi. Sul territorio nazionale italiano, oramai, i marchi indipendenti sono sempre più frequenti. Su diversi siti esiste addirittura la possibilità di visionare l’intero elenco di essi su tutto il territorio italiano, al fine di conoscere quelli che sono più vicini a voi. I marchi indipendenti vengono comunemente chiamati con il nome di “pompe bianche”. Ne esistono di diversi tipi, dalle major a quelli più piccoli. L’Osservatorio prezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico ha affermato che, nel 2016, questi erano già più di 100. Un numero che di sicuro è aumentato nel 2017, data la grande espansione del fenomeno.

Marchi di benzina indipendenti

Andiamo a conoscere quali sono i marchi di benzina indipendenti in tutta Italia. Ovviamente, esistono poi delle reti indipendenti più grandi. La domanda che gli automobilisti si pongono è la seguente: che differenza vi è tra una benzina delle marche che conosciamo, ad esempio la Eni, e quelle indipendenti?

Le benzine sono tutte uguali. Quando è avvenuta la liberalizzazione del settore, nel 2005, la maggior parte degli automobilisti ha storto il naso riguardo la nascita di tali nuovi marchi, così come spesso succede quando arriva una novità. Gli automobilisti hanno sicuramente visto i prezzi più bassi rispetto alle compagnie conosciute, ma si sono chiesti se la qualità fosse buona oppure no. Negli anni ’50 o ’60, i marchi si contavano sulle dita di una mano e, quindi, era molto più semplice affidarsi all’uno o all’altro. I prezzi erano fissati dal Cip e, quindi, non esistevano particolari problemi di concorrenza. La situazione è molto diversa adesso.

L’avvento delle “pompe bianche” ha visto un fiorire di iniziative imprenditoriali, che si è tradotto appunto nella nascita di marchi indipendenti. Queste persone hanno progressivamente abbandonato le convezioni che gravitano intorno alle società petrolifere e hanno deciso di entrare sul mercato con il proprio volto. Mettendoci, insomma, la faccia, come si suol dire. Nel 2016, i marchi indipendenti erano oltre 3700. Tra questi, vi è da considerare che alcuni sono ancora anonimi, dato che i gestori non hanno ancora dato comunicazioni al Ministero dei loro marchi utilizzati nei punti vendita. Possiamo dire che, per ciò che riguarda i restanti, si dividono in circa 90, tutti diffusi sul territorio nazionale. Ovviamente, adesso che siamo nel 2017, questi numeri saranno sicuramente aumentati, come abbiamo già detto. E’ molto difficile tenere il conto di essi, tuttavia esistono validi strumenti tecnologici che ci aiutano a visualizzare la loro presenza, anche tramite apposite App sul telefonino.

Le reti indipendenti più grandi

Ferme restando quelle che sono le major, andiamo adesso a conoscere nel dettaglio quali sono le reti indipendenti più grandi, che negli ultimi anni si sono diffuse “a macchia” nel nostro territorio.

Ormai è semplicissimo trovarle ovunque. Alcune sono prettamente locali: quindi, se non siete della zona, probabilmente non ne avrete mai sentito parlare, ma nel vostro territorio ve ne saranno sicuramente molte altre. Ormai, però, si trovano un po’ in tutte le Regioni d’Italia. La Retitalia, ad esempio, è un’azienda nata nel 2005, in virtù della liberalizzazione avvenuta. Questi tentarono la scalata all’IP: sul territorio nazionale hanno circa 700 loro impianti di proprietà. Un’altra azienda molto importante è la Costantin, di origine meno recente. Tale società è nata, infatti, nel 1967 e attualmente si trova soprattutto nelle zone del Nord Italia, più precisamente tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Si caratterizza, inoltre, dal fatto di avere una carta carburante propria, cosa che non è proprio frequente nell’ambito delle reti indipendenti. Rimanendo al Nord Italia, nella zona del Veneto troviamo la San Marco Petroli Distribuzione, la Loro e la Oil Italia.

Passando all’Italia centrale, particolarmente conosciuta è la ICM, che ha sede ad Orvieto, mentre la Enerpetroli rappresenta un marchio davvero storico, che si trova un po’ in tutto il Centro. L’Aquila, invece, è una società fiorentina, mentre la 7-Sette la troviamo nel Frusinate. I nomi non si esauriscono certo qui: in Sicilia, ad esempio, ve ne sono molti, come la SP Energia Siciliana.

Accanto a queste reti indipendenti più grandi, poi, ve ne sono molte più piccole, che hanno un numero minore di punti vendita e che, magari, sono più a livello locale rispetto a quelle che abbiamo già citato.

Pregi, difetti

Fare rifornimento in un’azienda “no logo” conviene oppure no? Spesso sì, perché appunto i prezzi sono davvero più bassi e molto concorrenziali. Non sempre, però, conviene. Se, ad esempio, l’azienda no logo non è vicina a noi, è inutile dire che il gioco non vale la candela. Non dobbiamo aspettarci certo sconti stellari: le differenze sono alquanto minime, ma in ogni caso ci sono.

Spesso si riesce a risparmiare una somma che può arrivare fino a 10 centesimi al litro, rispetto alla media del servito. In un pieno di benzina, si può dunque arrivare anche a 5 euro di sconto. Ovviamente, dobbiamo sempre stare attenti alle frodi e non cadere nelle trappole di benzine praticamente “regalate”. Dobbiamo sempre badare alla qualità del servizio e non cercare lo sconto ad ogni costo. Un prezzo eccessivamente basso potrebbe nascondere qualcosa che non va, come ad esempio traffici illegali di carburanti. E’ sempre, inoltre, importante che l’operatore goda di fiducia.

Per chi non vuole, in ogni caso, affidarsi alle lobby, le pompe bianche o indipendenti sono in ogni caso una soluzione buona. I minori costi di gestione permettono di offrire un prezzo finale al consumatore, che sicuramente non disdegnerà il fatto. Queste persone hanno la possibilità di comprare il carburante dalle raffinerie che offrono loro i prezzi più bassi e, inoltre, hanno la possibilità di ridurre al minimo tutti i costi di trasporto, nonché quelli di mantenimento per i grossi impianti. Inoltre, a differenza dei grandi marchi, non spendono niente per ciò che riguarda la pubblicità. Questo è tutto ciò che dobbiamo conoscere riguardo i marchi di benzina indipendenti, un fenomeno costantemente in crescita ormai dal 2005 e che, si stima, lo diventerà sempre di più.

Scritto da Erika Vettori
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