Google maps: come funzionano i limiti di velocità

Il funzionamento dei limiti di velocità su Google Maps, ecco come fanno ad essere costantemente aggiornati.

Google Maps è presente sui device da parecchi anni ed essendo un sistema gratuito già presente sin dalla nascita del dispositivo è diventato uno dei più utilizzati come navigatore se ad esempio non se ne dispone di uno di serie oppure se quello della vostra auto non è aggiornato. In questo articolo vediamo come funzionano i limiti di velocità su questa applicazione.

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Google maps: come funzionano i limiti di velocità

I limiti di velocità su Google sono visibili ogni volta che percorriamo una strada e ci permettono di capire se siamo al di sotto o al di sopra di essi avvisandoci del rischio di una multa per il loro eccesso.

I dati su ciascuna strada sono frutto dell’unione di diverse fonti, le leggi dei governi locali ma anche ciò che Google ha raccolto tramite Street View. Il tutto viene coaudivato dall’intelligenza artificiale che identifica le informazioni salienti a seconda del posizionamento del dispositivo.

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Come avviene il loro aggiornamento

Google sulla base del comportamento dei veicoli in una determinata area, se ad esempio delle auto rallentano andando sotto il limite per diversi giorni, compie delle verifiche come aggiornamenti delle immagini così da implementare la modifica.

In questo modo si mantiene attivo e sempre “sul pezzo” il database e questo per gli utenti è ottimo dato che sanno di poter contare costantemente su informazioni appena rilasciate.

Sfruttando la moderna tecnologia Google riesce a sapere cosa sta accadendo in ogni parte del mondo e non sfrutta una community di utenti per rilevare determinate problematiche.

Se dovesse essere in difficoltà nell’aggiornamento può far intervenire sul posto la Google Car che affronta quel determinato tratto di strada fotografando cosa è cambiato rispetto all’ultima volta che l’ha fotografato. Tuttavia si tratta di un uso sporadico dato che i dati arrivano a Google senza che qualcuno debba muoversi fisicamente.

Scritto da Filippo Imundi
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