Alfa Romeo e la nuova supercar ispirata alla Tipo 33 Stradale

Come seguito della 8C Competizione coupé e Spider, Alfa Romeo sta preparando una supercar ispirata alla Tipo 33 Stradale del 1967.

Lo scorso febbraio, durante il salone Retromobile 2023, Jean-Philippe Imparato, responsabile dell’Alfa Romeo, ha accennato a mezza voce al progetto della supercar, facendo riferimento alla Tipo 33 Stradale degli anni Sessanta.

Ha anche aggiunto che “questo oggetto che colmerà il divario tra il nostro passato e il futuro sarà esaurito prima di essere svelato”.

Alfa Romeo e la nuova supercar ispirata alla Tipo 33 Stradale

Secondo le nostre informazioni, questa volta il via libera al progetto è stato appena dato. La supercar Alfa Romeo, che in un certo senso prenderà il posto della 8C Competizione prodotta tra il 2007 e il 2010, sarà costruita sulla carrozzeria in carbonio della Maserati MC20. La vettura del tridente lascerà in eredità alla cugina Alfa Romeo anche il motore V6 Nettuno, aperto a 90°, di 3 litri di cubatura, potenziato da una coppia di turbocompressori e dotato di camere di combustione precamera, come in F1.

Questo motore eroga 630 CV alle ruote posteriori e 730 Nm di coppia. Una scheda tecnica che, in linea di principio, non dovrebbe essere modificata. Per la cronaca, la 8C Competizione era alimentata da un 4.7 V8 ad aspirazione naturale da 450 CV.

alfa romeo nuova supercar

Una rielaborazione della Maserati MC 20

Tuttavia, secondo le nostre fonti, non si tratterà di un semplice cambio di logo, ma tutto ciò che è visibile sarà chiaramente diverso. Con questo intendiamo dire che la pelle dell’Alfa Romeo sarà esclusiva e il suo sistema di scarico sarà specifico per garantire un tono distinto. La moderna Alfa Romeo Tipo 33 beneficerà anche di una nuova taratura delle sospensioni per adattarsi alla particolare aerodinamica che richiede anch’essa una messa a punto.

A bordo, anche la grafica dei contatori e alcuni elementi saranno esclusivi. Tuttavia, l’arredamento e soprattutto la plancia non saranno trasformati, perché l’investimento sarebbe troppo elevato, anche se, come dice Jean-Philippe Imparato, “la redditività del progetto non è negoziabile”.

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Scritto da Sabrina Rossi
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